MONDO NUOVO

Marco De Ieso

Dosio Vigneti, Regione Serradenari 6, La Morra
«Cammino. Al sol pensiero di vederti mi blocco. Ho paura. Capisco che sei tu. É di nuovo giorno. Esiste una parte di me che non avevo preso in considerazione. pronto a compiere la mossa successiva, sono un vagante padrone del mio sconosciuto destino. Mi libero».

Questi, sono alcuni appunti e impressioni che Marco De Ieso ha annotato in un diario durante i giorni della residenza artistica a Lunetta11. Partendo dal tema della residenza, nel quale è stato chiesto di approfon dire il rapporto tra l’arte contemporanea e il territorio in cui questa viene ad installarsi, in Mondo Nuovo il fotografo ha deciso di concentrarsi in particolare sui sentimenti, le emozioni e le reazioni che scaturiscono nelle persone della comunità local e quando un elemento esterno, come l’opera d’arte, modifica la fruizione e la destinazione di luoghi e paesaggi. Un incontro che non incide solo sul territorio ma che segna fortemente anche il significato dell’opera stessa, lontana dai luoghi istituzionali come le pareti bianche di una galleria o le solenni sale di un museo. Un incontro che crea frizione, sprigionando un’energia che invade il territorio nel quale l’arte, l’alieno, interviene rivoluzionando, più o meno radicalmente, la prospettiva dei luoghi in cui questa s’insedia, svelando nuovi punti di osservazione. In questo incontro di fronte all’alienus , dal latino straniero, De Ieso restringe ulteriormente il campo di analisi sulle due reazioni istintive e opposte della fuga e dell’accettazione. La fo rma del dittico aiuta a rafforzare questa contrapposizione mettendo a confronto le opere con le due reazioni, mentre l’utilizzo del bianco e nero, per sua natura astrazione della realtà a colori, ci conduce in una dimensione di sospensione dal quotidiano d ove protagonista diventa la tensione e l’energia scaturita dall’incontro tra arte e territorio, simboleggiata dal bianco iridescente protagonista etereo delle immagini.