Il cerchio è stato da sempre considerato, sin dalle culture più a antiche, come una delle principali forme archetipe. Legato al principio originario della relazione dell’uomo con il Tutto, a questa figura geometrica è stato attribuito un profondo e sfaccettato significato simbolico.
Nel progetto Uroboros di Giulia Vanelli, la fotografa ha rintracciato nelle Langhe elementi distintivi del territorio che si legassero a questa forma geometrica. Prendendo come pretesto simbolico la sfericità dell’acino d’uva, elemento primo alla base dell’indotto storico-culturale ed economico dell’area, la fotografa ha condotto una ricerca su due distinti piani formali ma in connessione tra loro: da una parte l’idea archetipa del cerchio con il suo carico simbolico, e dall’altra il riflesso di questo sulle cose terrene. Partendo dall’idea del cerchio come simbolo di un eterno ritorno del tempo e delle stagioni, a cui è strettamente legata la cultura vitivinicola, la fotografa ha trovato nella relazione tra la forma cilindrica di alcune strutture e oggetti, e nella sfericità delle conformazioni naturali del terreno, lo spunto per offrirci un’ulteriore e più profonda lettura di significato della realtà, riassunta in una serie di still life che completano il progetto.