UROBOROS

Giulia Vanelli

Dosio Vigneti, Regione Serradenari 6, La Morra

Il cerchio è stato da sempre considerato, sin dalle culture più a antiche, come una delle principali forme archetipe. Legato al principio originario della relazione dell’uomo con il Tutto, a questa figura geometrica è stato attribuito un profondo e sfaccettato significato simbolico.

Nel progetto Uroboros di Giulia Vanelli, la fotografa ha rintracciato nelle Langhe elementi distintivi del territorio che si legassero a questa forma geometrica. Prendendo come pretesto simbolico la sfericità dell’acino d’uva, elemento primo alla base dell’indotto storico-culturale ed economico dell’area, la fotografa ha condotto una ricerca su due distinti piani formali ma in connessione tra loro: da una parte l’idea archetipa del cerchio con il suo carico simbolico, e dall’altra il riflesso di questo sulle cose terrene. Partendo dall’idea del cerchio come simbolo di un eterno ritorno del tempo e delle stagioni, a cui è strettamente legata la cultura vitivinicola, la fotografa ha trovato nella relazione tra la forma cilindrica di alcune strutture e oggetti, e nella sfericità delle conformazioni naturali del terreno, lo spunto per offrirci un’ulteriore e più profonda lettura di significato della realtà, riassunta in una serie di still life che completano il progetto.

Giulia Vanelli è una fotografa di base a Firenze. Dopo essersi laureata nel 2019 in Fotografia
presso la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA), ha perfezionato i suoi studi
partecipando al workshop in editoria con Tommaso Parillo fondatore della casa editrice fotografica
indipendente Witty Books. Nel 2020 è stata selezionata come artista residente presso FABRICA,
centro di ricerca sulla comunicazione a Treviso, creata da Oliviero Toscani e il Gruppo Benetton.
Nel 2021 ha partecipato a due workshop, El arco y las piedras e Ricevere, tessere, trasmettere
con il fotografo contemporaneo di fama internazionale Federico Clavarino.

Nel 2018 ha esposto alcune sue opere ad Arles in Francia durante l’annuale manifestazione
internazionale Les Rencontres de la Photographie all’interno della mostra Family of No Man e,
nello stesso anno, a Prato nella mostra Ultra //Cronache Inaudite. A settembre 2021 espone il suo
progetto The Ugly Duckling durante le giornate del festival di fotografia contemporanea Diecixdieci
a Gonzaga. Nel 2020 The Ugly Duckling è stato finalista del concorso Urbanautica Institute Awards
2020.